Intervista Tuttocampo a Ruggero Calzati

Intervista Tuttocampo a Ruggero Calzati

da tuttocampo.it

Ruggero hai il Pavia nel cuore prima sul campo e adesso come dirigente per l’Ac Pavia Academy: cosa ti ha portato a collaborare con la società del Presidente Benaglia?
“Il Pavia me lo porto nel cuore; ho iniziato a giocare a calcio nel settore giovanile della squadra di questa città’ che negli anni 80’ era un fiore all’occhiello. da quel settore giovanile sono usciti giocatori che poi hanno calcato i campi della serie a come Cardone e Ogliari e mi ha dato la possibilità di mettermi in mostra e di poter fare il settore giovanile nel Milan. L’anno scorso mi occupavo dell’organizzazione del settore giovanile dell’Fc Pavia e quando abbiamo capito che tutto questo bel giocattolo stava per essere abbandonato, abbiamo pensato che non poteva finire così e a metà luglio 2019 insieme ad altre 4 persone (Petrin, Baggini, Niscardi e appunto il presidente Benaglia) abbiamo dato vita a questa realtà che aveva come compito quello di salvare il salvabile del settore giovanile del Pavia e il calcio femminile, totalmente abbandonati a se stessi”.

Per te il Pavia è stato soprattutto su quel prato verde dove hai gonfiato la rete in coppia con Pastorino, che ricordi conservi e che Pavia era quello?
“Quella era la prima stagione dell’era Calisti , forse la più difficile perché il Pavia era sull’orlo del tracollo dopo la retrocessione dalla serie D nell’ultima giornata persa in casa. Arrivavo insieme a Matteo Pastorino da una stagione bellissima alla Novese dove avevamo vinto il campionato di eccellenza piemontese. I ricordi di quella stagione sono legati alle persone con cui hai condiviso gioie e soddisfazioni. Il mio personale ricordo e’ legato alla figura di Fabio Ardizzone con cui ci siamo legati tantissimo e con cui poi ho condiviso altre stagioni a Casteggiobroni quando anche li abbiamo vinto il campionato di eccellenza e a Casalmaiocco dove Fabio mi aveva raggiunto dopo un brutto infortunio al ginocchio. Nell’estate successiva ci ha lasciato in seguito ad un incidente e ancora adesso ne sentiamo la mancanza.”

Ringraziandoti per la cortesia ti chiedo: come si gestisce una società in questo periodo di stop forzato? Che bilancio puoi tracciare della tua esperienza nell’Academy?
“Purtroppo in questa fase dove è importante seguire le direttive che ci vengono date per combattere il coronavirus, non si puó fare altro che aspettate il ritorno alla normalità,magari interagendo con i canali, le persone e i bambini che fanno parte di questa bella realtà del Pavia Academy.”

Penso che oggi abbiamo dato la possibilità alle ragazze di poter disputare il campionato che hanno meritatamente conquistato la scorsa stagione sul campo e che stanno onorando nel migliore dei modi; abbiamo inoltre dato la possibilità a circa 110 bambini di Pavia di poter giocare a calcio nella nostra città, con il chiaro intento di provare a raddoppiare i numeri implementando anche tutta l’attività agonistica che purtroppo è andata persa.”